Il Disturbo da stress acuto, che non è molto frequente tra i disturbi d’ansia diagnosticati nel DSM 5, per definizione diagnostica, scomparirà nell’arco di un mese – o, meglio, potrà scomparire o trasformarsi in una problematica cronica che, al quel punto, non sarà più un disturbo da stress acuto. Questo disturbo insorge come risultato di un’esperienza che prevede un rischio reale o percepito di morte o di grave lesione di colui che ne soffre o di altri, così come sentimenti di impotenza, di intensa paura o orrore da parte di chi ne soffre. Situazioni che frequentemente riuniscono queste problematiche sono incidenti, disastri naturali, crimini violenti come rapine, omicidi, violenze sessuali o l’esposizione a combattimenti. Per ricevere diagnosi di disturbo acuto da stress, chi ne soffre deve provare numerosi sintomi in seguito alla, e come il risultato, dell’esperienza stressogena. Questi sintomi potrebbero comprendere un pervasivo senso di stordimento e distacco, la sensazione che il mondo non sia reale, o di essere in un certo senso fuori dal proprio corpo, e la perdita della memoria dell’evento traumatico. Chi ne soffre deve anche rivivere in qualche modo l’esperienza – sogni, flashback, pensieri persistenti e così via – e deve puntualmente evitare l’esposizione a situazioni e cose che evochino l’evento. Infine, chi ne soffre deve, sentirsi a disagio o invalidato nella propria vita come risultato dell’ansia associata a tale esperienza. Spesso il disturbo acuto da stress emerge quasi immediatamente dopo l’evento stressogeno ma, in conformità con i criteri diagnostici, deve cominciare entro quattro settimane. Per ottenere la diagnosi, i sintomi devono persistere per almeno due giorni e non più di un mese, altrimenti il disturbo acuto da stress viene ri-classificato come un Disturbo Post-Traumatico da Stress